Regione Piemonte: approvato il Piano sociosanitario
Il 24 ottobre (finalmente!), il Consiglio regionale ha approvato il Piano sociosanitario e l’ accorpamento delle ASL.
E’ stato un cammino lungo e difficile, voluto e iniziato da Mario Valpreda e chiuso dalla nuova assessora Eleonora Artesio:
dicembre 2005: la prima bozza di piano
aprile 2006: il testo definitivo per la discussione
giugno- luglio 2006; consultazioni su tutto il territorio regionale
dicembre 2006: testo definitivo modificato dopo le consultazioni con territorio e categorie
gennaio- luglio 2007 discussione in commissione (in complesso 54 incontri, un record!)
I punti fondamentali del piano sono:
- la centralità del paziente per la prevenzione e la cura
- la richiesta di partecipazione a tutti i soggetti coinvolti (operatori, cittadini)
- il ruolo centrale degli enti locali
- il legame tra settore sanitario e settore socio- assistenziale
In questo quadro, la riduzione del numero di Asl deve servire a snellire il lavoro, a cancellare inutili burocrazie a spostare fondi ed energie sulla prevenzione e la cura. Così pure il discorso razionale svolto per gli ospedali, nonostante pesanti e non risolte resistenze localistiche. L’accorpamento delle ASL non può significare riduzione di servizi né dell’occupazione.
Restano nodi importanti:
l’impegno a cancellare nei 5 anni di legislatura i tickets
il problema delle code per analisi, visite, ricoveri, interventi
il rapporto privato/pubblico, ad oggi invariato rispetto alle giunte di destra. All’interno di questo tema noi collochiamo la vicenda, oggi non più solamente cuneese, di AMOS su cui manteniamo il nostro giudizio critico.
Sono questi, in particolare i primi due, i problemi più sentiti. Il piano è lo strumento per operare un netto miglioramento della sanità regionale. Abbiamo due anni e mezzo per tradurlo in atti che ne dimostrino l’utilità per la Regione.